Perché la Befana è una vecchina??

Premesso che l’Epifania, tutte le feste porta via e che la Befana, versione popolaresca del termine greco “Epifania”, epi e fania, che significa manifestazione della persona di Gesù, non esiste fuori dell’Italia, accenniamo alle ipotesi del perché sarebbe una vecchina.

La Befana è soprattutto conosciuta dai bambini, perché porta i doni nella notte della Epifania, come i Re Magi. La strofetta, più conosciuta, è:

La Befana, vien di notte,
con le scarpe tutte rotte.
Ha di stracci la sottana,
viva, viva, la Befana!

Una prima leggenda è questa i Re Magi, stavano andando a Betlemme, per portare ognuno il proprio dono, oro, incenso e mirra, al Bambino Gesù.

In prossimità di una casetta, si fermarono per chiedere informazioni, sulla direzione da prendere.

Bussarono alla porta e venne ad aprire una vecchina. I Re Magi chiesero se sapeva la strada per andare a Betlemme, dove era nato il Redentore. La donna non comprese dove volevano andare i Re Magi, e non seppe dare alcuna indicazione.

I Re Magi pregarono la vecchietta di unirsi a loro, in quanto più pratica del posto, ma Lei rifiutò, dicendo che aveva molto da sbrigare in casa.

Dopo che i tre Re, se furono andati, la vecchietta si penti di essere stata scortese, e decise di unirsi a loro, per andare a trovare il Bambino Gesù.

Ma, nonostante li cercasse per ore ed ore, non riusci più a trovarli. Fermò, per questo, ogni bambino, per dargli un regalo, nella speranza che questo fosse Gesù Bambino.

Ed ogni anno, la sera dell’Epifania, Lei si mette alla ricerca di Gesù, e si ferma in ogni casa dove c’è un bambino, per lasciarci un regalo, se è stato buono. Del carbone, se invece ha fatto il cattivo.

Una seconda ipotesi, considerato che viene rappresentata come una strega, che vola con una scopa, la Befana potrebbe avere una parentela con la “vecchia”, che si bruciava in piazza, per festeggiare la fine dell’anno.

Un simbolo pagano antico, diffuso solo in Italia, anche se è una tradizione dei popoli celtici che erano insediatí nella pianura padana e su gran parte delle Alpi.

I Celti, infatti, celebravano strani riti, officiati da maghi-sacerdoti, chiamati druidi, durante i quali venivano dati alle fiamme grandi fantocci di paglia, per onorare divinità misteriose, forse non benigne, visto che, all’interno dei fantocci, si legavano vittime sacrificali, animali.

Ovviamente sono delle ipotesi, legate ai Saturnali, antiche feste dell’impero romano, dove era consuetudine farsi regali, ed ovviamente premiare, se lo avessero meritato, i più piccoli.